Anno 2123, da qualche parte sul pianeta Terra, verosimilmente non lontano dal Circolo Polare Artico. Il destino di una comunità di umani si sta per compiere. A decidere della vita o della morte dei suoi membri sarà la data in cui la spaventosa ondata di calore estremo che invade quella porzione di mondo avrà termine. Quelle donne e quegli uomini sanno bene che gran parte delle terre emerse del pianeta sono già da tempo inabitate a causa degli sconvolgimenti climatici dispiegatisi nei precedenti 150 anni, ma non sanno di essere l’ultimo drappello di umani ad ereditare l’incredibile avventura della colonizzazione della Terra operata da Homo sapiens e a poterla tramandare ai loro discendenti.
Continua a leggereClima
Il grande iato
Sapere e accantonare. Apprendere e restare passivi. Relegare il problema negli anfratti dell’io pur avendolo compreso. Rimuovere ad ogni costo ciò a cui non si può credere. Erigere inespugnabili fortini neuronali contro le aggressioni di scomode verità. Aggrapparsi alle menzogne di comodo sparse a piene mani dai frenatori di ogni risma.
Sono innumerevoli, benché non prive di analogie, le modalità con le quali si estrinseca l’immobilismo di una vasta maggioranza delle persone nonostante gli ormai inconfutabili allarmi sull’emergenza climatica planetaria. È tutto noto, ormai, tutto è stato già detto e scritto, ma oggi si deve prendere atto che sapere non basta. La coscienza non è scalfita, resta impermeabile, se non repellente. La rabbia non prorompe, l’angoscia non divampa, i cuori non vibrano, ma appaiono piuttosto anestetizzati, necrotizzati dall’inerzia.
Continua a leggereIl NIMBY ci seppellirà
Ormai mi è chiaro. Cristallino, direi. Atteggiarsi a consapevoli profeti di sventura, limitarsi ad un attivismo meramente divulgativo delle catastrofi assortite a cui stiamo andando incontro, condito magari da un generico appello a una riconversione degli stili di vita, porta applausi e pacche sulle spalle, ma non sposta di una virgola lo status quo. Le stanche giaculatorie con la lista dei tragici errori di un’umanità da troppo tempo affetta dal delirio di onnipotenza non fanno che arenarsi nelle secche di un’ancestrale riluttanza verso il cambiamento. Ciò che fa la differenza in termini di impatto del ragionamento e di consenso sono i NO e i SI che diciamo.
Continua a leggereDe retium natura
Veicolo impareggiabile di conoscenza e strumento straordinario di interazione sociale a distanza, la rete Internet, oggi assurta a icona della contemporaneità, ha storicamente rappresentato la ciambella di salvataggio di una civiltà che rischiava di essere letteralmente sommersa da un oceano di dati e informazioni non altrimenti categorizzabili né condivisibili in modo intellegibile. La sinergia formidabile fra world wide web e scienza della digitalizzazione non solo ci ha permesso di restare a galla respingendo l’onda montante e devastante di una complessità ad alto tasso entropico, ma costituisce senza ombra di dubbio una delle architravi su cui si regge la faticosa costruzione di un futuro sostenibile.
Continua a leggereCon la scienza fra le nuvole
Impalpabili, evanescenti, fuggitive, le nuvole non si smentiscono mai. Quei morbidi fiocchi bianchi privi di sostanza, oggetti d’arte che tanta arte hanno ispirato con le loro mutevoli forme, un tempo dimore di dèi vendicativi armati di saette e oggi palcoscenici di spot pubblicitari di successo, non ne vogliono sapere di lasciarsi afferrare. Neanche dalla scienza indagatrice che sa spaccare il capello in quattro; neanche nell’epoca dei supercomputer e dei big data, che pure di cloud dovrebbero intendersene. A dispetto della loro banalissima composizione chimica – non dovremmo ormai sapere tutto su accadueò? – restano per molti versi un’entità sfuggente, nota per il suo essere non nota. Continua a leggere
Nel nero dipinto di blu
C’è un mostro al lavoro sotto la superficie dell’Oceano Artico. Si riposa un po’ in inverno, per poi ridestarsi in primavera e affannarsi come un ossesso fino all’autunno inoltrato. Col passare degli anni ha accresciuto il suo furore, quasi che il peso degli anni lo avesse rinvigorito anziché fiaccato. Un’energia oscura, che viene da lontano, lo nutre conferendogli sempre maggiore potenza: possiamo immaginarlo mentre si dimena, in preda ad interminabili convulsioni, scatenando la sua furia epica contro il ghiaccio che lo sovrasta. Continua a leggere
Provare per vivere
Se cercavamo un grimaldello che ci schiudesse un mondo nuovo, un’alternativa desiderabile che i nostri sensi potessero assaporare e che anzi li facesse ridestare da un lungo letargo, beh, ora si è palesata. Chiara come l’acqua dei canali di Venezia, tersa come l’aria che di notte ci fa apparire Venere brillante come non l’avevamo mai visto, leggiadra come un giovane cervo che attraversa placido le strade deserte di una grande città. Si è manifestata così l’evidenza che una vita che dia sollievo all’anima è possibile, e ci si para davanti allo specchio, sfidandoci con risoluta dolcezza a ricominciare come prima, se ne saremo capaci. Continua a leggere
Corona vs. Virus
Ci si poteva aspettare uno tsunami, l’impatto di un asteroide, un sisma fuori scala Richter, un’invasione aliena, un’esplosione nucleare, insomma qualcosa di dimensioni titaniche, mediaticamente appariscente, degna di un disaster movie holliwoodiano. Continua a leggere
Adattarsi a un Clima Inadatto
Il testo che segue è la trascrizione (con alcuni ritocchi) della mia relazione introduttiva al Convegno organizzato dal Circolo Legambiente di Frosinone dal titolo “Adattarsi a un Clima Inadatto – Strategie locali di resilienza per fronteggiare la crisi climatica”, che si è tenuto a Frosinone il 17 ottobre 2019.
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Anzitutto, vorrei spiegare il perché questo convegno. Il clima è diventato mainstream, finalmente… Quando alcuni anni fa ho cominciato ad approfondire questa tematica, non avrei immaginato una così rapida crescita dell’interesse verso il cambiamento climatico. L’umanità ha di fronte a sé un rischio immenso, mai sperimentato prima. La grande accelerazione (nel consumo di risorse, nell’aumento della popolazione) ci sta portando a cozzare violentemente contro i limiti biofisici del pianeta. Due secoli di uso massiccio e sconsiderato delle fonti fossili hanno portato la CO2 atmosferica a livelli mai raggiunti da quando l’uomo è sulla Terra. Continua a leggere
Della futurocrazia
Da “Il piede e l’orma” eBook n. 11 ‘ragione/s-ragione’, Pellegrini Editore, luglio 2018-giugno 2019. Per gentile concessione dell’Editore e dell’amico Alfonso Cardamone.
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Nell’antica Grecia, la culla per antonomasia della democrazia occidentale, c’era un luogo particolarissimo dove, per dirla con lo storico Georges Minois, autore del saggio Histoire de l’avenir. Des prophètes à la prospective, “il futuro irrompe nel presente per dettargli le sue decisioni”.
Quel luogo era Delfi, dimora sacra dell’oracolo di Apollo, meta dei viaggi di moltitudini di sacerdoti, diplomatici e membri delle istituzioni delle città greche per i quali il responso oracolare, da semplice guida che era in origine, finì in qualche modo col divenire il fondamento delle decisioni politiche che venivano adottate. Continua a leggere