L’insostenibile pesantezza dell’essere longevi

Pubblicato anche sul blog di ASPO Italia Risorse Economia Ambiente

Il mito dell’immortalità è antico quanto l’uomo. Il terribile impatto di ogni essere umano con la morte, la sua ineluttabilità, e il dolore che una vita che si spegne porta con sé hanno rappresentato la sfida per antonomasia all’idea stessa di progresso sin da quando, con l’illuminismo, si faceva strada l’idea che nessun traguardo fosse precluso all’uomo moderno. Perché la morte è in sé stessa il più invalicabile dei limiti che il progresso scientifico e tecnologico ha di fronte. Ma se non hanno potuto sconfiggere la morte, il progresso e la scienza sono riusciti, con sforzi sovrumani, ad alleviare le nostre sofferenze e ad allungare le nostre vite. Con risultati strepitosi, come sappiamo. L’aumento della vita media è stato costante negli ultimi secoli, ed è andato di pari passo con la crescita della ricchezza. Vivere più a lungo è il risultato di una serie di fattori fra i quali un peso via via più rilevante lo hanno avuto le scoperte scientifiche nei campi della medicina e della biologia rese possibili dalla crescente disponibilità di risorse pubbliche e private destinate alla ricerca. Continua a leggere

Pubblicità

Non sparate sul negazionista

Di quante legioni dispongono oggi i negazionisti del cambiamento climatico? Quanto hanno inciso avvenimenti recenti quali l’enciclica papale Laudato Si’, l’eco mediatica della Conferenza di Parigi, o la notizia che il 2015 è stato (con largo margine) l’anno più caldo da quando si effettuano le misurazioni, sulla pervicacia dei negazionisti nel negare l’innegabile?

Beninteso, non stiamo parlando della casalinga di Voghera o dell’imbianchino di Canicattì, i quali non possono non essere un po’ confusi sull’argomento quando la fonte primaria di informazione è costituita dai tiggì della TV di stato o delle reti commerciali. Continua a leggere

Caldi momenti di gloria

Davvero straordinaria la prestazione del concorrente con pettorale numero 2015, che con lo strabiliante punteggio di +0,90 ha conquistato il nuovo record mondiale della specialità, battendo il precedente primato di +0,74 detenuto dal suo predecessore con il numero 2014. Il nuovo campione del mondo ha voluto decisamente strafare: nel corso della gara era diventato man mano più evidente che il 2015 avrebbe vinto agevolmente, ma non si è accontentato di regalare agli spettatori l’ennesimo primato in poco tempo, correndo la dodicesima ed ultima frazione di gara con un incredibile +1,11, strappando così un altro record che nessuno avrebbe pensato potesse essere superato in così breve tempo, ovvero quello della prima frazione di gara di tutti i tempi a superare singolarmente la barriera di +1. E pensare che lo stesso atleta, con la decima frazione, aveva appena battuto quello stesso primato con il punteggio di +0,98. Continua a leggere