Ci sono molte buone ragioni per prendersela con chi ci governa, e tuttavia alcune comuni doglianze sulla falsariga della celeberrima “Piove, governo ladro” dovrebbero essere oggetto di una riflessione più attenta da parte di chi le formula. Una di queste è la denuncia dell’alto costo della benzina e dei derivati petroliferi in genere a causa dell’elevata incidenza di imposte e accise varie a cui questi prodotti sono assoggettati.
Non entro nel merito della congruità o meno dell’incidenza della tassazione sul costo finale “alla pompa” (del resto, ogni tassa è elevata se le risorse pubbliche sono usate male, ma al contrario ogni tassa può essere considerata troppo bassa se lo Stato sa fare buon uso del suo gettito tributario). Mi riferisco invece al costo occulto dei combustibili fossili, che non è sostenuto da chi li produce ma è scaricato sulla collettività e sulle generazioni future.
Un recente studio pubblicato sulla rivista peer-reviewed Climatic Change e recensito da QualEnergia.it ha calcolato che, se nel prezzo dell’energia da fonti fossili fossero inclusi anche i danni che la sua produzione e il suo consumo causano ad ambiente e salute umana, la benzina dovrebbe costare circa un euro in più al litro. La metodologia adottata dagli autori, denominata SCAR (Social Cost of Atmospheric Release), ha cercato di quantificare gli impatti diretti e indiretti su clima, ambiente e salute delle emissioni di CO2 e degli altri inquinanti prodotti dalla combustione. Si tratta di analisi complesse e non definitive, come è facile capire, ma è indubbio che la conclusione a cui questo e altri simili studi giungono è che le scelte che i decisori politici dovranno prendere non potranno prescindere da un’obiettiva analisi costi/benefici fra le varie opzioni energetiche che comprenda le molte esternalità negative delle fonti fossili, a partire dal loro effetto climalterante.
Non sarebbe male dunque se al prossimo rifornimento di carburante imprecassimo di meno contro le accise e ci preoccupassimo un po’ di quell’euro in più al litro che non paghiamo e che facciamo pagare all’ambiente.
[…] climatici, l’attuale prezzo dei carburanti non può essere ritenuto elevato (si veda in proposito un precedente post di questo blog). Ad ogni modo, non avendo intenzione di fare il gioco di Big Oil puntando il dito contro il fisco […]
Mi piaceMi piace